Luca Sabattini “Si aiutano le persone a convivere con malattie invalidanti”

Intervista al consigliere regionale Luca Sabattini, ex assessore del Comune di Castelfranco Emilia

1) Da quando, come amministratore, ha cominciato a occuparsi del Centro di Terapia Antalgica di Castelfranco Emilia?

Da diversi anni, ancora prima di essere nominato all’Assemblea legislativa regionale: da consigliere regionale, però, in questi anni, me ne sono occupato più direttamente.

Per sensibilità e interesse personali, anche come sostenitore del C.I.D, ho sempre ritenuto importante l’azione che il Centro di Terapia Antalgica svolge per aiutare le persone a convivere con malattie invalidanti, che limitano oggettivamente la qualità della propria esistenza. Per nostra fortuna, in generale, l’aspettativa di vita è molto aumentata ma, purtroppo, sono aumentate anche le forme di dolore cronico che a volte costringono le persone (ma anche i loro famigliari) a vite di sofferenza e chiusura verso gli altri e la comunità.

2) Come consigliere regionale, residente a Castelfranco Emilia, ha seguito, fin dall’inizio della legislatura, la pratica in Regione che ha portato al riconoscimento della qualifica di Hub per il CTA di Castelfranco Emilia.

Certo, anzi ho partecipato anche al dibattito promosso dal C.I.D per sostenere questa richiesta. Una richiesta che non nasce certo da ragioni di campanile, ma dalla constatazione oggettiva del lavoro svolto dal CTA di Castelfranco. La scelta degli Hub stabilita dalla normativa precedente lasciava un vuoto territoriale e di competenze che era necessario colmare per dare riconoscimento al lavoro svolto sul nostro territorio e nelle aree limitrofe, ma anche, più complessivamente, per rafforzare il coordinamento regionale per le cure antalgiche. In questo modo si sostengono le esperienze positive e si creano le condizioni per una più completa copertura regionale. L’esperienza di Castelfranco Emilia porta in dote, infatti, il modello di una struttura a rete territoriale che consente una articolazione diffusa sia dei presìdi che dei livelli di possibile intervento.

3) Che cosa, in particolare, ha fatto pendere la bilancia a favore di Castelfranco Emilia?

A quanto già detto, aggiungerei l’innovatività dell’esperienza rispetto a tutto l’ambito regionale. La Regione ha sostenuto fortemente la nascita delle Case della Salute su tutto il territorio, come snodo strategico di risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Si tratta di bisogni costanti, che permangono, anche se mutati, per tutto l’arco della vita, sempre più complessi, a cui occorre dare risposte attraverso un presidio in grado di costruire, con una medicina proattiva, un nuovo patto per la salute con il cittadino, rendendolo attore del suo benessere. In questo quadro, gli ospedali sono sempre più specializzati e deputati a risolvere le emergenze e le problematiche acute. Riconoscere pertanto, per la prima volta, un Hub all’interno di una Casa della Salute (aggiungo, la più completa e strutturata della Regione e articolata con posti letto chirurgici presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Baggiovara) ha un doppio significato. Da una parte, si riconosce l’importanza della rete territoriale per una risposta qualificata ai bisogni dei cittadini, compreso il lavoro svolto per la formazione degli addetti degli ambulatori presso ogni distretto guidato da Castelfranco. Dall’altra, si riconosce che, oltre alla realizzazione di “ospedali senza dolore”, abbiamo la necessità di accompagnare i cittadini nella loro costante di vita verso un approccio positivo, di contrasto al dolore. Allora quale collocazione migliore di una Casa della Salute che fa della promozione di buoni stili di vita per i cittadini la cifra del proprio impegno primario. I cittadini hanno bisogno di essere maggiormente informati sulle opportunità e sui servizi esistenti per il contrasto al dolore. Occorre sensibilizzare i medici di medicina generale affinché attivino interventi a contrasto del dolore così come si attiva una qualsiasi altra visita specialistica. E il Centro di terapia del dolore di Castelfranco, in questo, è in grado di dare risposte di livello elevato, organiche alle specifiche caratteristiche e necessità del paziente. Per il riconoscimento della qualifica di Hub è stato fondamentale avere professionisti di altissimo livello che hanno creduto nel Centro, lavoro che è stato accompagnato e aiutato da una associazione di volontariato come il Cid che ha valorizzato, anche all’interno della comunità, questo nostra specificità. Possiamo dire davvero che questo risultato sia il frutto di un lavoro di squadra. 

4) Che vantaggi porterà per i cittadini questa novità?

Prima di tutto il rafforzamento della rete delle prestazioni di terapia antalgica su tutto il territorio provinciale. Tutti i cittadini potranno trovare, nei loro abituali punti di riferimento sanitari, ambulatori a loro disposizione e, presso Castelfranco Emilia, il punto di eccellenza in grado di affrontare le problematiche dolorose più complesse. Non ci sarà più bisogno di vagare alla ricerca di qualche specialista: ciascuno di noi potrà essere preso in carico alla ricerca della soluzione migliore per il contenimento del dolore, per una buona qualità di vita anche in presenza di dolore cronico. Non solo. Penso che la raccolta di una casistica più ampia e complessa permetterà al Centro di Terapia Antalgica di Castelfranco di promuovere momenti di informazione rivolti ai cittadini per aiutarli, accompagnarli nella prevenzione e nel contenimento di tutte quelle forme dolorose che compromettono e/o impediscono una vita dignitosa.

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