La bufera giudiziaria sul Centro di terapia antalgica di Parma

E’ inusuale per un notiziario di un’associazione onlus occuparsi di fatti di cronaca giudiziaria, ma, in questo caso, per lo scalpore e anche le naturali preoccupazioni che la vicenda sta suscitando tra i malati e le loro famiglie si farà un’eccezione, come conferma la presidente dell’associazione C.I.D – Curare il dolore Giovanna Vignoli
“Come si è appreso dai fatti di cronaca riportati sia dagli organi di stampa locale che nazionale – spiega Giovanna Vignoli – il Centro di Terapia antalgica di Parma è stato investito da una bufera giudiziaria a partire dai suoi vertici. La magistratura sta lavorando per appurare fatti e responsabilità e non compete certo a noi anticipare giudizi. Come associazione che si occupa della lotta al dolore abbiamo, da sempre, sollecitato la presenza di strutture sanitarie pubbliche per la cura del dolore: qualificate, competenti e trasparenti nel loro agire, per il benessere dei cittadini. Per questo ci siamo sentiti “coinvolti” da quanto è accaduto nello spazio sanitario della nostra regione e, in ragione di questo, abbiamo pensato di scrivere una “lettera aperta” ai nostri referenti istituzionali locali e regionali, amministratori e dirigenti affinché quanto accaduto sia di sprone a soluzioni che premino la qualità e le eccellenze, compresa la stessa presenza di forme di rappresentanza dei cittadini, come baluardo di appropriatezza in ogni sua forma. In questi giorni – conclude Giovanna Vignoli –  già sono arrivate risposte, abbiamo fissato un appuntamento con il presidente della Regione che ringraziamo anticipatamente per l’attenzione, un sostegno, come sempre molto gradito, è arrivato anche dal Comune di Castelfranco. Di tutto questo, e dell’altro che sarà venuto avanti nel frattempo, ci impegniamo a riferire nel prossimo numero del nostro notiziario”.

Di seguito riportiamo integralmente la lettera aperta che l’associazione C.I.D – Curare il dolore ha inviato all’attenzione del presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dell’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Sergio Venturi, del presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli, del sindaco del Comune di Castelfranco Emilia Stefano Reggianini e del direttore generale dell’Ausl di Modena Massimo Annicchiarico:

Gentilissimi,
dalle notizie di stampa abbiamo appreso dell’inchiesta che ha investito i vertici dell’unica struttura Hub attualmente riconosciuta e attiva in Emilia-Romagna preposta alla cura del dolore. Notizia che ci ha particolarmente colpiti in quanto associazione – C.I.D – Curare il dolore – che da 20 anni si occupa di tutelare e aiutare le persone con dolore perché possano trovare risposte adeguate ai loro bisogni in ospedale, nelle Case della salute, nella vita di tutti i giorni. Siamo un’associazione che ha la propria sede statutaria presso la Casa del volontariato della Casa della salute di Castelfranco Emilia, ma che opera su tutto il territorio della provincia di Modena. Con il nostro impegno e con il dialogo costante che abbiamo instaurato con le autorità sanitarie e le Istituzioni locali crediamo anche di rappresentare, come tutte le associazioni di rappresentanza dei cittadini, un grande e indispensabile antidoto a possibili devianze, omissioni, scorrettezze e distrazioni. Forti anche di questa consapevolezza vorremmo rappresentare la preoccupazione nostra e dei malati con dolore. Non vorremmo che a fronte degli accadimenti e delle inchieste in corso il tema della cura del dolore, di strutture preposte e adeguate a disposizione di tutti i cittadini della regione, ne restasse offuscato. Anzi. Riteniamo, ancor più in questo momento, sia indispensabile valorizzare e promuovere le strutture virtuose, le attività qualificate, gli impegni per articolare anche sui territori risposte, differenziate, a rete, affinché ciascuna persona con dolore possa trovare, a partire dal medico di medicina generale, un referente attento ai propri bisogni di cura antalgica. I mutamenti intervenuti negli assetti sanitari della nostra regione, a partire dall’attuazione delle Case della salute, propongono la necessità e l’urgenza di rivedere le precedenti scelte attuate sul territorio regionale in applicazione della legge 38/2010. Articolare un efficace percorso a sostegno di malati con patologie dolorose, particolarmente se croniche, abbisogna di trovare una sua centralità sul territorio, nelle strutture sanitarie del territorio, pur con l’indispensabile ausilio di un servizio ospedaliero per i casi in cui si renda indispensabile una pratica chirurgica. La nostra realtà territoriale presenta un Centro di terapia antalgica di alta competenza e specializzazione, dato confermato dai tantissimi utenti che ne fanno uso, provenienti sia da tutto il territorio provinciale che da tante realtà regionali. Riteniamo che rappresenti un punto di eccellenza e per questo da valorizzare attraverso il suo riconoscimento di struttura di alto livello. Questo riconoscimento favorirebbe anche la formazione, sul territorio, di una vera e propria rete articolata e differenziata di servizi a disposizione dei cittadini con dolore. La sua collocazione in una Casa della salute, con struttura parte ospedaliera collegata, rappresenta un modello efficace per la presa in carico dei problemi delle persone con dolore e per il loro accompagnamento nel percorso di cura. Come associazione sosteniamo con forza, e anche con il nostro impegno, per quanto ci compete, l’urgenza di un rafforzamento delle strutture contro il dolore assieme alla loro articolazione e differenziazione territoriale perché la nostra Regione si possa effigiare di essere, attraverso le sue strutture sanitarie, paladina della lotta contro il dolore.

Si ringrazia per l’attenzione e con l’occasione si inviano i più cordiali saluti

La presidente del C.I.D Giovanna Vignoli

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