L’intervista ad Antonella Dallari, direttrice del Distretto sanitario di Castelfranco Emilia

L’associazione Cid- Curare il dolore ha consegnato un nuovo ecografo al servizio del Centro di terapia antalgica. Qual è il valore per il Distretto sanitario di Castelfranco Emilia della collaborazione con le associazioni di volontariato che si occupano del settore sociale e sanitario?

Molto alto: le associazioni più rappresentative – e fra queste ovviamente Cid – sono presenti nel Comitato consultivo misto distrettuale. Lo sviluppo delle Case della Salute è stato sostenuto e accompagnato dalle associazioni che hanno condiviso vari progetti che si sono sviluppati in tutto il territorio. La frequenza degli incontri, a cadenza mensile, ha permesso una collaborazione via via crescente, in particolare negli ultimi due anni si sono avviate delle vere e proprie co-progettualità su alcuni temi come le palestre della memoria e lo sviluppo di luoghi di aggregazione per genitori nel primo anno di vita del bambino. Negli ultimi mesi è stato istituito un percorso partecipato per sostenere azioni di divulgazione e formazione che favoriscano la comprensione della “cultura hospice”. Infine la programmazione del Piano di Zona 2018-2010 ha visto l’istituzione di tavoli di confronto sui temi della salute, della famiglia e delle situazioni difficili. Il ruolo delle associazioni è stato anche di stimolo per evidenziare i bisogni dei cittadini quali l’apertura dell’ambulatorio andrologico, grazie alla sollecitazione di Cittadinanzattiva, e la necessità di informazione e azioni di prevenzione del diabete di tipo 2 a cui sta partecipando in maniera fattiva anche l’Associazione regionale FEDER.

In questo momento sono in corso lavori relativi al Centro di terapia antalgica. Che cosa si sta facendo e quali sono i tempi previsti per la conclusione?

Da giugno 2018 sono iniziati i lavori di ristrutturazione nella Casa della Salute di Castelfranco Emilia: il progetto prevede l’apertura di un blocco operatorio con due ambulatori chirurgici e una sala di endoscopia digestiva e, successivamente, un Ospedale di comunità con 20 posti letto e un Hospice con 15 posti letto. I lavori si concluderanno entro la fine del 2019. Parallelamente, verranno definiti gli spazi per il Centro di Terapia Antalgica che saranno inseriti nell’area dedicata alle specialità chirurgiche, complanari al blocco operatorio.

Questi nuovi lavori garantiranno gli spazi necessari ad un centro che ci si aspetta possa diventare hub regionale, ma che nei fatti lo è già per il territorio provinciale?

Gli spazi che saranno dedicati alla Terapia Antalgica saranno adeguati per lo svolgimento delle funzioni di centro spoke svolte a Castelfranco. La sua collocazione all’interno di una Casa della Salute non solo consente di avere un ruolo nella gestione della rete provinciale della “malattia dolore” nella cronicità. Ma offre anche l’opportunità di avvicinare questi servizi al naturale contesto di vita dei cittadini. La suddivisione degli spazi dovrà ovviamente tener conto del complesso delle attività svolte all’interno della Casa della Salute.

Cosa si pensa di fare per promuovere rete e ruolo del Centro?

Ancor prima dell’adozione della delibera sulla Rete Provinciale Terapia del dolore che definisce l’articolazione dell’organizzazione dei centri presenti nella provincia, i professionisti hanno iniziato un lavoro comune di confronto e crescita professionale che si svilupperà nei prossimi anni attraverso un piano di formazione tra le tre Aziende provinciali. Un elemento prioritario di sviluppo è il coinvolgimento della Medicina Generale sulla gestione del dolore, facilitando il passaggio tra i nodi della rete. L’apertura del nuovo Hospice territoriale di area centro sarà l’occasione per applicare una modalità di lavoro integrata per i pazienti che hanno necessità di contenere la sintomatologia dolorosa anche attraverso procedure di chirurgia antalgica maggiore.

E per dare evidenza anche ai risultati ed alla attività che viene svolta sulle due sedi, Castelfranco Emilia e Baggiovara?

Un gruppo di lavoro sta definendo le modalità di raccolta dati al fine di identificare l’attività svolta dal Centro di terapia antalgica nelle due sedi. La definizione nei nuovi LEA della specifica branca specialistica di Terapia Antalgica sarà determinante a una puntuale raccolta dati.

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